a cura di Lucia Destino
Titolo: La schiuma dei giorni
Autore: Boris Vian
Genere: Narrativa
Editore: Marcos y Marcos
Anno di Pubblicazione: 2005 (prima pubblicazione nel 1947)
Traduttore: Gianni Turchetta
“-Ma lei cosa fa nella vita?
– Imparo cose”
Surreale, visionario, bizzarro.
Chiunque abbia letto La schiuma dei giorni sono certa abbia usato almeno uno di questi aggettivi per descriverlo.
Un libro diverso da tutto ciò che avete letto fino ad oggi.
La scrittura di questo romanzo è così apprezzata (e apprezzabile) che Daniel Pennac lo consigliava ai suoi studenti.
È la storia di Colin, un ricco ragazzo appassionato di jazz, e del suo amico Chick che colleziona ossessivamente tutte le opere, in tutti i formati e in tutte le edizioni, dello scrittore Jean-Sol Partre (palesemente una parodia di Jean-Paul Sartre).
Leggerezza e poesia si fondono e raggiungono il culmine grazie all’amore tra Colin e Chloé.
Un amore puro che ingigantisce e illumina tutto, letteralmente.
“Diede un violento pizzicotto alla punta di un raggio di sole che stava per raggiungere l’occhio di Chloé.
Il raggio si ritirò indolentemente e cominciò a passeggiare sui mobili della stanza.”
L’amore e la poesia si legano alla morte e il romanzo si trasforma in tragedia: Chloé, infatti, si ammala di un male incurabile, un male che porterà Colin a perdere tutto.
In questo libro, che se fosse un dipinto sarebbe certamente opera di Chagall, anche la malattia è rappresentata in modo surreale: il male che attanaglia i polmoni di Chloé è infatti una ninfea che si è annidata in lei rubandole il respiro.
Con la malattia e la conseguente preoccupazione di Colin gli spazi della casa si restringono fino ad essere claustrofobici e la luce si ritira come se le emozioni dei protagonisti avessero risonanza nella realtà e fossero in grado di influenzare le leggi della fisica.
Il mondo si ripiega su se stesso in questa favola d’amore struggente ed è difficile leggere senza percepire le immagini sapientemente evocate da Vian.
Il testo è così tanto vivido che, parere della scrivente, neanche il suo più famoso adattamento cinematografico (Mood Indigo – La schiuma dei giorni – regia di Michel Gondry) riesce a rendere completamente l’atmosfera onirica e surrealista creata dall’autore.
Daniel Pennac nella postfazione scrive sull’amore e la libertà narrata da Vian:
“L’amore non salva la gente dal proprio destino, ma salva la loro esistenza nel momento in cui esistono.
Le storie d’amore finiscono sempre, ma valgono sempre la pena di essere vissute senza remore e senza risparmio.
L’amore raccontato da Vian si contrappone a tutti gli ostacoli e le difficoltà presenti nel romanzo, è l’affetto che si contrappone a tutte le costrizioni del sociale, ma anche alla morte e al carattere finito dell’esistenza.
In questo senso è l’amore che salva tutto, compreso il proprio destino.”
La schiuma dei giorni più che un libro è un’esperienza.
Vi auguro di goderne appieno.
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