a cura di Lucia Destino
Titolo: Una vita degna di essere vissuta
Autrice: Marsha M. Linehan
Traduzione: Nidia Morra
Genere: Autobiografia
Editore: Raffaello Cortina
Anno di Pubblicazione: 2021
Canzone Consigliata: Birdy – People Help The People
Questa è la storia di una giovane donna estremamente sofferente, ma è anche la storia di una psicoterapeuta straordinaria che ha rivoluzionato il modo di concepire e trattare i pazienti con Disturbo Borderline di personalità.
Non è la storia di due donne diverse, è la storia di una rinascita.
“L’accettazione radicale è simile alla disponibilità.
Essere disponibili è permettere al mondo di essere quello che è.
E, indipendentemente da ciò che è, accettarne di farne parte.
Se sei un tulipano, non cercare di essere una rosa.
Vai a cercare un’aiuola di tulipani.”
Marsha a soli 18 anni entra in un reparto psichiatrico del Connecticut, ricoverata per la sua gravissima disregolazione emotiva, tanto da essere definita una delle pazienti più gravi dell’intero padiglione.
Percorriamo con lei il lungo e tortuoso percorso a partire dal ricovero successivo ai numerosi tentativi di ferirsi e porre fine alla sua esistenza.
La sua storia personale si fonde con quella professionale, è un vero e proprio viaggio nel dolore, una discesa negli inferi.
Passo dopo passo, Marsha Linehan deciderà di dedicare la sua esistenza e la sua stessa cura a cercare un modo per aiutare le altre persone intrappolate nel baratro, vittime di questo dolore indicibile fatto di emozioni troppo intense e tendenze anticonservative.
Marsha desidera aiutare le persone a comprendere come si possa fare qualcosa anche per affrontare la sofferenza più profonda e lo fa partendo dalla psichiatria che non ha saputo alleviare il suo dolore, mettendo a punto un nuovo approccio, la DBT (Dialectical Behavior Therapy) la Terapia Dialettico Comportamentale, uno dei più recenti sviluppi della Psicoterapia Cognitivo Comportamentale.
L’intuizione da cui partì era che prima di poter cambiare qualsiasi tipo di comportamento era necessario accettare la sofferenza.
Per questo alla base della DBT c’è la dialettica, che simboleggia la costante ricerca di equilibrio tra malattia e cura, tra accettazione e cambiamento.
“Essere disponibili significa essere aperti all’esistenza.
Consiste nel fare ciò che, in un determinato momento, è necessario.
Si tratta di lavare i piatti quando serve, aiutare qualcuno che è caduto, lasciar perdere le battaglie che non si potranno mai vincere e anche alcune che si potrebbero vincere.
È non curarsi di essere nel giusto, anche quando si ha ragione.
È fare qualcosa che non si vorrebbe fare, solo perché è necessario.
Con disponibilità, accettando con grazia ciò che sta accadendo.”
Ad oggi la DBT è la terapia d’elezione per il trattamento del Disturbo Borderline di Personalità.
“Una vita degna di essere vissuta” è un libro fondamentale per i miei colleghi psicoterapeuti, ma che consiglio spesso ai miei pazienti e che ritengo imperdibile per chiunque voglia sapere qualcosa sulla salute mentale, per chi vuole superare lo stigma e desidera leggere la storia di una rinascita, di una donna che partendo dal proprio dolore arriva – con perseveranza e grazie alla sua stessa esperienza – a rendere migliore la vita di milioni di persone, la storia di una scienziata che ha riscritto il modo di pensare la psicoterapia.
“Tutti i miei clienti vogliono essere felici, quindi il mio lavoro consiste nell’aiutarli a capire come possono riuscirci, o almeno come possono vivere una vita percepita come degna di essere vissuta, una vita in cui, per esempio, quando ci si sveglia alla mattina, si ha davanti a sé un numero sufficiente di cose positive – le attività che ci piacciono, persone con cui ci piace stare, il nostro cane da portare a spasso – tali per cui si desidera alzarsi dal letto e viverle.
Non significa non avere nulla di negativo nella propria vita, perché per molti di noi ci sono eventi comuni o emozioni percepite che non sono piacevoli.
Questo ai miei clienti accade molto frequentemente.
A loro insegno le abilità di vita che li aiutino, prima di tutto, ad accettare i problemi della loro vita, così che possano poi cambiare il loro modo di essere nel mondo, cercando il positivo e tollerando il negativo.”
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