Sono 19 gli incunaboli della Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” di Brindisi e solo sette furono schedati da Raffaele Fiorillo nel 1938, gli altri vennero studiati da Danis Rhodes, direttore della British Library, nel 1973, nel 1976 e nel 1996.
Il primo. Antoninus, S., Arcivescovo di Firenze. Confessionale Defecerunt.
[Italia, luogo di stampa e tipografo sconosciuti, non dopo il 1472].
Si conoscono almeno 16 esemplari nel mondo, dei quali 6 in Italia, 6 in Germania o Austria, 3 negli U.S.A., nessuno in Inghilterra. La copia posseduta dalla Bayerische Staatbibliothek di Monaco di Baviera porta la data 1472 del rubricatore.
La carta del libro contiene sei filigrane diverse, tutte databili in Italia fra il 1466 e il 1475, secondo il Briquet: ma non è possibile stabilire né città né identità di tipografo.
Sulla prima carta è una iscrizione a mano, quasi totalmente erosa, che sembra si leggesse: “De loco lantianj s(an) c (t) i ang(e)li pacis”. Se questo si riferisce ad un Convento di S. Angelo a Lanciano, è da paragonare con un’altra iscrizione che si trova in un esemplare del S. Bonaventura, Commentarius in secundum librum Sententiarum, Venezia, R. de Novimagio & T. de Reynsburch, 1477, ora nella biblioteca del Keble College dell’Università di Oxford: “Pertinet ad locum Sti Ang(e)li Lanciani”.
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