E’ nella memoria ogni anno solennemente rinnovata che affondano le radici di un impegno teso alla costruzione di una società libera dalle mafie, dalla corruzione e da ogni tipo di malaffare. Il 21 marzo è una giornata fondamentale perché è in quelle vite spezzate, in quell’innocenza violata, che si definisce una missione precisa: conoscere, per dare speranza, per costruire una o più vie d’uscita.
La Biblioteca Pubblica Arcivescovile “A. De Leo” nel 2015 ha istituito un fondo librario destinato a raccogliere le pubblicazioni sulle mafie: Sacra Corona Unita, Camorra, ‘Ndrangheta ancora poco studiate in maniera strutturata. Il fondo è dedicato alla piccola Angelica Pirtoli, uccisa all’età di due anni, insieme a sua madre Paola Rizzello. Il Fondo composto da oltre 350 libri alcuni acquistati, molti altri donati da giornalisti, autori, semplici cittadini e case editrici un semplice tamtam partito da fb nel marzo 2015. La motivazione dell’intitolazione del fondo è legata ad una storia ritrovata per caso nella cittadina di Parabita. La vicenda risale al 1991 e si è conclusa solo nell’ottobre 2019 con la condanna definitiva all’ergastolo per Biagio Toma, 51 anni, accusato dei brutali omicidi della piccola e di sua. La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso del legale di Toma, mettendo così di fatto il sigillo a una vicenda cruenta e terribile. Il ricorso, che puntava a una assoluzione o quantomeno a un annullamento della condanna e un nuovo processo, si basava sulla presunta inattendibilità delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che aveva appunto indicato Toma quale esecutore materiale del delitto, insieme a Luigi De Matteis. Anna Rizziello, stando alle indagini e ai processi che si sono susseguiti, fu condotta in un casolare per essere ammazzata, poiché considerata inaffidabile dal clan Giannelli di Parabita e perché la moglie del boss Luigi Giannelli, Anna De Matteis, ne era gelosa. Con la donna c’era la bimba che rimase accanto al corpo della mamma per due ore a piangere fino al ritorno dei sicari, quindi afferrata dai piedi, fu sbattuta contro il muro. A proposito della morte di Angelica e della madre, il giudice Saso presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati di Brindisi ha raccontato la lunga storia delle indagini, fatta di depistaggi e minacce, fino ad arrivare però all’incriminazione degli autori del delitto e al processo che vedrà la luce in pochi giorni. Una storia questa raccontata in un libro per ragazzi Una Storia diversa del giudice Maurizio Saso. Noi oggi e ogni giorno ricordiamo così la piccola Angelica: ogni volta che un utente chiede un libro del fondo a lei dedicato deve pronunciare il suo nome: Angelica Pirtoli.
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