Famiglia Teofilato

Cesare Teofilato nacque il 28 gennaio 1881 da Tommaso e Luisa Marzo. Dopo aver compiuto i primi studi nella sua città natale, Francavilla Fontana, frequentò il ginnasio di Ostuni fino al 1895, anno della morte del padre . Nel 1904 risultava iscritto al Partito socialista e corrispondente sia dell’Avanti sia di altra stampa di tendenza. Tra il 1907 e il 1910 conseguì il diploma di abilitazione all’insegnamento elementare che gli permise di iniziare ad insegnare a Sava.
Nella rivista La scuola libera, che diresse dal 1913 al 1915, combatté contro ogni privilegio economico, autoritario e religioso in favore della libertà, della solidarietà e dell’uguaglianza delle genti umane . Secondo il Teofilato si doveva garantire un sistema di scuole libere, le uniche che potevano assicurare la libertà dell’educando sia dallo Stato sia dalla Chiesa, poiché l’insegnamento si fondava nel vero scientifico e in suo omaggio il maestro dovrebbe esporre nella scuola nient’altro che i risultati della scienza rigorosamente esatti .
Nel 1915 si schierò a favore dell’intervento dell’Italia in guerra per porre fine al militarismo tedesco, la tesi gli costò, però, l’espulsione dal partito socialista. Decise, quindi, sino alla presa di potere del fascismo di tenersi lontano dalla vita politica al contrario del fratello Luigi che divenne il primo sindaco socialista di Francavilla Fontana nel 1918.
Nel 1923 si dichiarò contrario alla Riforma Gentile, motivando la sua scelta al primo congresso pugliese del Libero Pensiero svoltosi a Lecce il 25 novembre 1923. L’anno successivo diede poi le dimissioni intendendo così protestare contro l’insegnamento della religione nelle scuole imposto dalla riforma Gentile. Tra il 29 e il 30 novembre 1926 venne arrestato e condotto nel carcere di Lecce, dove vi rimase fino al 9 settembre 1927 venendo diffidato a svolgere ancora attività politica. Venne nuovamente arrestato il 13 giugno 1943, ma alla fine della guerra, il 29 novembre 1943, ricevette da Filippo Assennato la tessera della rinata sezione socialista di Brindisi e l’incarico di ricostituire il PSI a Francavilla. Qui fu presidente del Cnl, sindaco dal dicembre 1944 al luglio 1946 e pubblicista fino alla sua morte avvenuta il 29 dicembre 1961.
Pier Fausto Palumbo lo ricordava come un uomo che aveva affrontato piuttosto la miseria e la fame che inchinarsi al regime di cui non attese le leggi eccezionali e neppure l’assassinio di Giacomo Matteotti, clamorosamente dimettendosi dall’umile posto di maestro .
Il fondo comprende 6 faldoni

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