10) Platea conventus S. Francisci de Paula di Brindisi in anno 1709, notarius Mattheo Bonavoglia fecit
La chiesa di San Giacomo fu, fino al 1173, di rito greco. Divenuta proprietà della municipalità e cappella regia, in essa, almeno dal 1250, prestavano giuramento di “Ben amministrare coloro che al governo pubblico novellamente erano stati eletti”.
Nel maggio del 1669 vi si trasferirono i padri di San Francesco di Paola, in Brindisi già dal 1579 nella chiesa della Pietà dove l’amministrazione cittadina si impegnava ad aiutarli per il vestiario e per il vitto, versandogli cinquanta ducati all’anno. Il 3 gennaio del 1669, il generale dell’ordine padre Sebastiano Quinquet, durante la santa visita emanò il decreto per il quale se entro tre mesi la città non avesse provveduto a dare ai religiosi una sistemazione migliore in un luogo più salubre, il convento sarebbe stato chiuso: parendo molto scomodo l’andare e tornare dalla città non potendo sfuggire le piogge d’inverno, né li caldi dell’estate, per il che soggiacendo a gravi infermità quasi tutto l’anno. Infatti, la prima sede brindisina dei paolotti era posta presso le paludi che lambivano il bastione di San Giacomo .
La soluzione non dovette, però, rivelarsi ottimale se il 21 ottobre del 1687 preferirono tornare nella loro antica sede, anche perché la chiesa e il convento annesso erano stati restaurati grazie a generose offerte di privati, in particolare di Damiano Martines. Perdurando tuttavia l’insalubrità del sito, nel 1709 sotto il provincialato di padre Serio, si pensò di abbandonare nuovamente la sede . Il proposito venne attuato nel 1712 con il rientro in San Giacomo, retrocesso dal cantorato, dignità capitolare di cui era allora investito Giacinto Tarantino, con l’onere annuale di una torcia di quattro libbre di cera bianca. Il 23 aprile dell’anno successivo, grazie all’acquisto della contigua casa dei coniugi Teodora Gravile e Giuseppe Sant’Arcangelo, i domenicani poterono ingrandire il convento. Fra il 1747 e il 1748 la chiesa di San Francesco di Paola venne demolita e dalle fondamenta edificata e costruita più ampia della precedente, angusta e sotterranea per cui si calava da quattro a cinque gradini .
Soppressi i minimi in conseguenza dei provvedimenti eversivi del 1808, il complesso ha avuto varie utilizzazioni tra le quali caserma della compagnia Scelta e Provinciale . Attualmente il convento è utilizzato dalla Guardia di Finanza e la chiesa dalle Poste.
Scrittura difficilmente comprensibile.
Disordinata.
Notevoli le piante.
Carte totali 102
Fol. 22 x 31, 5 cm.
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