a. 1543, 21 maggio, indiz. I, anno XXVII del regno di Sicilia di Carlo V imperatore, Giovanna madre e Carlo suo figlio.
Atto di concordia tra il capitolo metropolitano di Brindisi, rappresentato dal vicario arcivescovile Tommaso Castromediano e dignità, e il chierico Donato Zurlo cacciato dal capitolo e quindi per intercessione e preghiere del Diego Veles de Mendoza, capitano spagnolo commorante per custodia di Brindisi, riammesso con la privazione di molti diritti.
Notaio: Giovanni Battista de Stratis; giudice: Nicola Monticello.
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